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STELI DI PIETRA

Le pietre che parlano.

Se tu, volgendo le spalle all'anfiteatro romano, cerchi una via di fuga oltre i quadrivi di Cividate Camuno, ti inoltri in una campagna tenuta viva da uomini che rievocano la memoria di un lavoro secolare.

Ad un tratto la strada si fa di un selciato imponente con ai lati muri con pinnacoli di pietre e dall'una e dall'altra parte, campi che portano i segni di vigneti ch tutt'ora sembrano ricomparire più per istinto che per ragione.

A determinare questa atmosfera sono steli in granito con bocche e fronti diverse, ognuna col suo carattere, come quelle di uomini che hanno danzato con la mente assaporando il nettare del loro operare.

Realizzate con l'utilizzo di cunei, di una dimensione oltre due metri fuori terra ed uno sotto, sono lì che sembrano parlarsi, un po' ordinate nel compiere il loro lavoro ed un po' svagate, come chi si sente di aver già dato abbastanza.

Quando le osservi, puoi riconoscere un monumento che inconsapevolmente l'uomo ha fatto a se stesso, cogliendo in un colpo di cuneo istintivamente il proprio carattere, e le ha lasciate lì, urlanti al cielo le proprie domande.

Le vedi ferme, come le pagine di un libro che ti descrivono le molteplici interpretazioni del vivere.

Emilio Visconti - La scuola dell'andare, Distretto Valle Camonica 2012

L. Caffi

"Non siamo qui come pietre immobili, oppure come fiori o insetti la cui vita è perfettamente tracciata: siamo esseri d'avventura. E mai l'uomo farà a meno di raccontare storie" - Mircea Eliade

Emilio Visconti