Quando la luna è piena arriva ad illuminare anche il fondo del lago, dove si scorge tra i flutti una culla vuota. E se si tende l'orecchio non è difficile sentire il pianto sommesso di un bambino...
Un'antica leggenda narra che nella notte dei tempi il Lago Moro non esistesse, e al suo posto ci fosse una verde conca con due sole case. Entrambe le case erano abitate da una mamma e dal suo bambino in fasce, con la sola differenza che una era ricca e l'altra estremamente povera. Un giorno d'aprile un viandante, stanco e affamato, bussò alla porta della casa ricca, ma fu cacciato malamente, e tutti i tentativi per indurre a compassione la sua abitante caddero miseramente nel vuoto. Il vecchio pellegrino allora si allontanò e battè all'altra casa. La donna, vedendolo tanto sofferente e malconcio, gli aprì l'uscio della sua umile dimora e condivise con lui quel poco che aveva. Quando il misterioso ospite fu rifocillato disse alla donna di prendere il suo bambino e scappare il più lontano possibile da quella conca, dove era piombata una maledizione divina. Lei lo ascoltò e impaurita prese il suo bambino, e mentre fuggiva dietro di lei i ruscelli si gonfiavano, il cielo tuonò e scosse la valle invadendola di torrenti di acqua scura, che in men che non si dica avvolse la casa della donna ricca che aveva cacciato il viandante. Là dove fino a poco prima giaceva la verde conca, campeggiava ora un laghetto, cupo e profondo, sul cui pelo galleggiava una culla vuota, mentre tutto intorno si udiva il lacerante pianto di un bambino.
(Adattato da “Leggende di Val Camonica e Val di Scalve” di Giorgio Gaioni, 1990)
La Leggenda del Lago Moro è inserita nel percorso di Realtà Aumentata WALKING WITH CULTURAL HERITAGE. Scarica la app "Be AR", utilizzando i link o i QRcode dell'immagine che trovi qui sotto, poi punta le icone e scopri il resto della storia...
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IL LAGO MORO
Il lago Moro è un piccolo lago alpino, attualmente diviso tra i comuni di Darfo Boario Terme e Angolo Terme. Secondo alcuni l'origine della denominazione "moro" è da ricercare nel colore scuro delle acque, altri sostengono invece che essa derivi dal termine celtico moir, che significa lagozza, lago basso. Data la collocazione in una conca con vette di varia altitudine che lo circondano per tutto il suo perimetro, ha acque fredde e durante gli inverni rigidi può ghiacciare. Non ha né emissari né immissari: solo alcuni piccoli ruscelli sfociano nel lago che è alimentato principalmente da sorgenti sublacustri di profondità. Varie sono le leggende sorte intorno al lago. La più famosa parla di una culla che nelle notti di luna piena apparirebbe in mezzo alle acque del lago...